“A volte basta solo trovare il coraggio di essere felici!”: la storia di Daniel!

Daniel Continuiamo con la storia degli altri, e dopo il racconto di Andrea che ci ha spiegato come 10 anni fa è arrivato nel DF ci spostiamo un po' a nord ovest, nella penisola della Baja California dove Daniel ci racconta la sua avventura appena iniziate. "Mi chiamo Daniel e ho 22 anni, vivo a La paz (Baja California) da 6 mesi con la mia ragazza, Abigail. La nostra può essere catalogata tra quelle storie un po' particolari che sono nate in una maniera non troppo convenzionale sul web, infatti io e lei ci siamo conosciuti su Facebook. Un po' per caso, incuriosito dal paese e dalla sua cultura mi feci coraggio e decisi di scriverle. Tutti ti mettono sempre in guardia dalle storie nate sul web, ma alla fine non sono poche le storie che cominciano così. Iniziammo a parlare e dopo non molto ci siamo resi conto di quanto l'uno fosse perfetto per l'altra. Usare la parola fidanzati forse per alcuno potrebbe essere esagerato però alla fine è quello che è successo. Per un anno il nostro rapporto è stato quello di vederci tutti i giorni su Skype, ore e ore ogni giorno fino a quando lo scorso novembre lei ha deciso di venire a casa mia in Italia. Si è fermata 3 mesi ed è stata un'ulteriore conferma di quanto lei fosse la ragazza giusta per me e così con l'aiuto di mia madre sono riuscito a trasferirmi in questo paese. In italia non avevo un lavoro, ero il classico ragazzo con tanta voglia di fare ma con poche opportunità legate alla situazione socio economica che da anni asfissia il nostro paese. Non riuscendo a trovare lavoro, ma non solo, anche perché sentivo una voce dentro che mi diceva di farlo, nel 2013 decisi di iscrivermi alla Croce Rossa, fare il corso e diventare soccorritore sulle ambulanze. Andava tutto bene il corso mi piaceva e mi appassionava molto, fino a quando la notte del 10 gennaio 2014 mio padre ha avuto un arresto cardiaco. Il caso volle che io quella stessa settimana al corso facessi la lezione sul massaggio cardiaco, capii al volo cosa stava succedendo e mi precipitai a rianimare mio padre. Ricevetti complimenti da molti medici per il mio tentativo ma purtroppo non c'è stato niente da fare, il destino ha voluto che quella volta andasse così. Terminai il corso della Croce Rossa con ottimi voti e decisi che quello doveva essere il lavoro della mia vita, anche perché ogni volta che salivo su un'ambulanza non lo vedevo come un dovere ma come una passione. Lottai un anno per ottenere quel lavoro ma purtroppo molto spesso in Italia non basta la passione e la voglia di fare, a volte nemmeno il talento, e io senza aiuto vedetti sbattermi in faccia molte porte e la finestra di quel lavoro per me si chiuse subito. Decisi allora di provare a realizzare un altro sogno, diventando un vigile del fuoco, ma anche questo fu un buco nell'acqua, davanti a me c'era una lista di attesa di 5 anni minimo. Però ogni cosa succede per un motivo e proprio quando non ce l'aspettiamo qualcosa cambia e così io ora grazie a mia mamma e alla mia ragazza sono qua a La paz e scrivo queste parole raccontando una storia molto diversa da quello che sarebbe potuta essere se non c'avessi provato, perché non solo sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta, ma tra non molto la mia ragazza diventerà mia moglie e io sarò presto un vigile del fuoco. Feci domanda un martedì qualsiasi e dopo aver portato tutti i documenti necessari il venerdì ero gia' di turno. Niente liste d'attesa di 5 anni, c'è bisogno? Ti chiamano! Aspetto un contratto di lavoro che non tarderà ad arrivare e nel frattempo viviamo in una casa tutta nostra insieme ad un cagnolino che abbiamo adottato da poco. Sono arrivato qui parlando poco lo spagnolo dato che non ho mai avuto la possibilità né la voglia di studiarlo a scuola, ma ora con un po' di dedizione e sacrifici sta migliorando anche quel lato. All'inizio è stata un po' dura perché potevo praticarlo solo con la mia ragazza non avendo amici qua, ma ancora una volta è stata questione di tempo perché insieme al lavoro ho conosciuto una seconda famiglia in caserma. Mi trattano davvero come un fratello e soprattutto insegnano, non pretendono che tu già sappia, ma investono il tempo confidando nelle tue capacità, qualcosa che in Italia sembra davvero lontano dal poter essere fatto. Per concludere, l'impressione che ho del Messico è che sia uno di quei pochi posti in cui esiste la meritocrazia e se vuoi imparare qua ti insegnano tutto. Certo, ci saranno anche delle eccezioni, però per quello che sto vivendo non posso che essere contento della mia decisione di lasciare l'Italia e trasferirmi qui. Il resto sarà una storia tutta da scrivere! Daniel"
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